Paesaggio naturale abbellito da una splendida centrale nucleare
Io sono ambientalista. Sembra una cosa quasi scontata esserlo al giorno d'oggi, ma chi mi conosce personalmente sa che detto da me suona piuttosto strano, e molti sono convinti che io stia all'ambientalismo come Hitler alla pace tra i popoli. In realtà non è così, il punto è che la maggior parte delle persone che si definiscono tali partono da concetti e idee che in gran parte non condivido, per cui mi ritrovo spesso a contraddirli.
Vediamo quali sono.
1)Esiste qualcosa come "la natura".
Ecco, già questo è in parte sbagliato. "Naturale" non è opposto ad "artificiale"*, esso ingloba anche l'uomo e tutti i suoi manufatti. E siccome un concetto che include tutto - per cui "natura" includerebbe tutto ciò che esiste - in realtà non esprime nulla, ecco che mi trovo a dichiarare che la natura non esiste.
Mi spiego: molti animali modificano il territorio in cui vivono e producono dei manufatti, se avete visto mezza volta super quark ne saprete quanto me di nidi di uccelli, termitai, formicai e via dicendo.
Per inciso, le formiche tagliafoglie coltivano (sì, COLTIVANO nel senso che diamo noi umani al termine) un fungo all'interno dei formicai, di cui poi si nutrono.
Tutto questo lo consideriamo come squisitamente naturale, anzi, utilizzando un linguaggio pieno di clichès, quando apprendiamo che le formiche coltivano funghi parliamo di "meraviglie della natura". Ora, tra le piantagioni di funghi delle formiche e le serre degli esseri umani che differenza c'è? O tra un nido di uccello e una casa? Visivamente le differenze ci sono per una questione di dimensioni e complessità, ma in sostanza sono la stessa cosa. Gli uomini modificano il loro ambiente, come lo fanno molti altri animali.
In questo post, tuttavia, continuerò ad usare il termine secondo il senso comune per amore della chiarezza.
2)La natura è in equilibrio.
Questa è un'altra affermazione che sento spesso: secondo molti la natura è di per sè in equilibrio perfetto, e siamo noi esseri umani che turbiamo questi equilibri. Beh, non è così. Di specie animali se ne sono estinte un botto anche prima che l'uomo comparisse sulla faccia della terra, e - questa non ve l'aspetterete mai - anche l'inquinamento non è una cosa prettamente umana. Le alghe infestanti ad esempio possono sterminare la fauna di un lago, i fumi di un'eruzione vulcanica o di un incendio possono far stragi di animali e piante, nelle città prima dell'invenzione dell'automobile una delle fonti d'inquinamento più pericolose era la cacca dei cavalli. Se noi definiamo come inquinante qualsiasi sostanza o evento capace di indurre patologie, morte o danni di qualche tipo alla fauna di un luogo allora ne deduciamo senza ombra di dubbio che l'inquinamento esiste anche in natura. Non per nulla i ricercatori sostengono che tra le cause della grande estinzione di massa del permiano-triassico ci sia proprio l'inquinamento naturale (ovviamente non viene usata questa espressione, ma di quello si tratta).
3)La natura ha valore estetico.
La natura, secondo alcuni, in quanto armoniosa e perfetta (e non è così, vedere punto 2), è anche bella, e di conseguenza ogni intervento dell'uomo sul paesaggio naturale è per definizione brutto. E' una concezione così indifendibile che mi trovo seriamente in difficoltà nel trovare un appiglio per attaccarla, dato che il fatto che sia una cazzata è autoevidente. Ma ci provo lo stesso: il concetto di bellezza è qualcosa squisitamente umano, per cui spetta a noi decidere se una cosa è bella o meno, e quindi se valga la pena preservarne il valore estetico. Agli animali (a parte l'uomo) e alle piante non gliene frega proprio nulla se una cosa è brutta o no, è una preoccupazione tutta nostra.
Alcuni paesaggi naturali sono bellissimi, altri non dicono nulla. Alcuni animali sono carini, altri fatto davvero schifo al cazzo (del resto non vedete tanti animalisti che si schierano contro il sistematico sterminio perpetrato dall'uomo ai danni della Periplaneta Americana). Considerare come prezioso qualsiasi paesaggio naturale e come un abominio ogni opera di antropizzazione denota quantomeno una certa mancanza di gusto.
Ora, detto questo, quali sono i doveri dell'uomo verso la natura? Non ce ne sono, l'uomo deve fare come qualsiasi altro animale: pensare a sè stesso e basta. Questo pensare a se stesso include ovviamente preservare le proprie fonti di cibo, la qualità dell'aria e tutto quello che può garantirgli un'esistenza migliore.
Ogni specie animale lo fa: non ho mai visto un cane o un gatto fare la cacca accanto al cibo, ad esempio. Perchè? Perchè questo rovinerebbe la qualità del suo ambiente e della sua vita.
Io sono ambientalista come lo sono i gatti e i cani che non cacano dove mangiano.
Per questo, ad esempio, sono contrario al nucleare, anche se le centrali nucleari esteticamente sono bellissime: il nucleare inquina, e se salta in aria qualcosa avvelena il cibo, l'acqua, provoca tumori e mutazioni genetiche e tutte le varie amenità che purtroppo conosciamo fin troppo bene.
Per lo stesso motivo sono d'accordo con chi sostiene che è necessario abbassare le emissioni inquinanti delle automobili e delle industrie, e se è possibile azzerarle tanto meglio.
Però voglio chiarire una cosa: dal momento in cui si trovasse il modo di avere energia nucleare pulita e non pericolosa per me potremmo riempire l'intero territorio nazionale di centrali nucleari: un sacco di energia = un sacco di benessere.
Per lo stesso paradigma ad esempio non capisco perchè molti ambientalisti odiano le centrali eoliche. Non inquinano, non rovinano l'aria, non peggiorano in nessun modo le nostre condizioni di vita e per contro producono un bel po' di energia.
Sì, ma il rumore che fanno potrebbe (ma non è provato) disturbare la fauna. Sapete cosa? Me ne sbatto.
Sì, ma rovinano il paesaggio. Questo è un punto di vista, a me non dispiacciono, andate a farvi un giro lì in mezzo e poi ditemi se non vi è preso un tuffo al cuore a vedere quelle cose enormi che si muovono. E' un po' come tornare bambini, ed è stupendo. E in ogni caso dipende da che paesaggio rovinano: se me le fanno sul bordo del Grand Canyon anch'io mi incazzo parecchio, altrimenti no.
E stesso discorso per gli "stupidi lampioni delle rotatorie" che hanno costruito dalle mie parti.
-Inquinano? No.
-Sorgono in un paesaggio di qualche interesse estetico? No, al massimo il paesaggio lo possono abbellire. Mica ve li hanno piazzati in un borgo medievale o nel bel mezzo della Cava Grande. Cava Grande è bella, lì i lampioni rovinerebbero il paesaggio, dove sono adesso non rovinano proprio nulla.
-Disturbano la fauna? Forse, ma la cosa non ci tocca, e la fauna può anche andarsene un po' più in là.
L'unico problema è che la luce (sì, ne fanno davvero un sacco) potrebbe disturbare le persone che abitano nei pressi, sparando luce gialla dentro le finestre delle loro camere da letto. Ma per quello basta orientare i fari in modo diverso o montarne di meno potenti, non ha senso buttarli giù.
La verità è che preservare l'ambiente è un mezzo per vivere meglio, non un fine da perseguire a tutti i costi. Alcune persone nella smania di preservare l'ambiente si scordano che prima di tutto è il benessere della specie umana che deve essere preservato. E' questa è la cosa MENO NATURALE che ci sia.
*il contrario di "naturale" non è "artificiale", al massimo potrebbe essere "culturale". Ma qui si apre un discorso lunghissimo e non pertinente con gli scopi del post. Se non alla fine, in cui appunto sostengo che pensare di preservare la natura ai danni dell'uomo non è una cosa naturale, è - appunto - una questione di cultura.
UPDATE: Un lettore del blog ha postato un lungo e interessante commento a questo articolo. Potete leggerlo tra i commenti qui sotto o, meglio ancora, --> qui, seguito da una mia risposta.
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