Un altro blog

Ad un certo punto mi sono reso conto che se avessi dovuto aprire un blog per ogni cosa che mi piace, mi interessa o ho semplicemente voglia di condividere ne avrei dovuto aprire una ventina. Fino ad ora ho fatto così e la cosa non ha funzionato: troppe cose dette in modo troppo sparpagliato. Ora questo è il mio unico blog, senza fronzoli e senza pretese: qui c'è tutto quello che ho voglia di raccontare. Ciao.

ATTENZIONE

A quanto pare è successo qualcosa di strano e molte delle immagini presenti nel blog sono sparite, compresa l'intestazione. Non ho idea di cosa sia successo, forse è colpa delle scie chimiche che mi faccio davanti al pc.
Mi scuso per il disagio e cercherò di riparare i danni appena possibile, nel frattempo i post sono ancora on-line quindi potete leggerli lo stesso.

domenica 3 giugno 2018

Sulle dichiarazioni del ministro Fontana

Due parole sul tema "gente di sinistra che vota m5s" e sulle dichiarazioni del ministro Fontana.

Alle ultime elezioni parte dell'elettorato - quello povero, per dirla senza peli sulla lingua - di sinistra si è trovato in una condizione piuttosto spiacevole.

Da un lato abbiamo il PD (e LEU, che altro non è che un'appendice dello stesso fatta per intercettare quelli che se non vedono il rosso non ci mettono la X), una forza politica progressista dal punto di vista dei diritti civili, che ha fatto molti passi avanti nel riconoscimento delle unioni di fatto e in generale dei diritti delle minoranze. Questa stessa forza progressista si è però dimostrata sorda e cieca (quando non direttamente distruttiva) per quando riguarda lo stato sociale.

Dall'altro lato abbiamo il m5s che - a parole, vedremo ora nei fatti - ha sempre affermato di voler riportare un po' di giustizia sociale ma che sul campo dei diritti civili si è mostrato sempre tiepido. Movimento che al governo è affiancato dalla Lega - che ha preso una bella quota di voti da parte della classe operaia al nord per motivi analoghi, principalmente per la sua avversione alla Fornero - che è decisamente conservatrice dal punto di vista dei diritti civili.

La mia idea è che non si dovrebbe essere nella condizione di dover scegliere tra i diritti civili e quelli sociali, li ritengo entrambi patrimonio di quella che - non so più a che diritto in effetti - continuo a chiamare "sinistra".
Ma ad un certo punto ci si deve arrendere alla realtà e ammettere che l'immagine del grande partito di sinistra che difende i diritti dei lavoratori è niente più che una fantasia polverosa.

Preso atto di ciò - ci sono voluti anni di continue delusioni - non mi stupisce per niente che la grande massa dei disoccupati/precari/sfruttati sia stata ben più preoccupata della questione del lavoro e dello stato sociale più che dei diritti civili.

Tanto, per farla breve, senza soldi, senza casa, senza lavoro, senza sicurezza sociale, che tu sia gay o etero, che tu voglia essere una madre amorevole angelo del focolare o una donna libera e indipendente, ti ritroverai comunque a fare una vita di merda.

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