Un altro blog

Ad un certo punto mi sono reso conto che se avessi dovuto aprire un blog per ogni cosa che mi piace, mi interessa o ho semplicemente voglia di condividere ne avrei dovuto aprire una ventina. Fino ad ora ho fatto così e la cosa non ha funzionato: troppe cose dette in modo troppo sparpagliato. Ora questo è il mio unico blog, senza fronzoli e senza pretese: qui c'è tutto quello che ho voglia di raccontare. Ciao.

ATTENZIONE

A quanto pare è successo qualcosa di strano e molte delle immagini presenti nel blog sono sparite, compresa l'intestazione. Non ho idea di cosa sia successo, forse è colpa delle scie chimiche che mi faccio davanti al pc.
Mi scuso per il disagio e cercherò di riparare i danni appena possibile, nel frattempo i post sono ancora on-line quindi potete leggerli lo stesso.

mercoledì 28 gennaio 2015

La sinistra antagonista che fa il gioco della destra.



Stavo facendo il conto alla rovescia aspettando il primo articolo del cazzo sulla vicenda. Dentro di me pensavo "no, stavolta non hanno scuse", eppure la faccia di culo di certe persone tocca vette inimmaginabili.

Leggete qui: http://aleph.noblogs.org/a-catania-la-polizia-uccide-una-riflessione-a-caldo/

Ora, la vicenda si commenta da sola: un gruppo di criminali tenta una rapina a mano armata(1), la polizia interviene e fa fuoco. Uno muore, un altro (solo 14 anni) è in gravi condizioni, un altro è stato arrestato e l'altro è scappato.
Ora, chi mi conosce sa bene che non provo molta simpatia per la polizia in generale. Non sono uno di quello che la sostiene sempre, anzi il più delle volte sono molto critico nei loro confronti.
Ma stavolta non c'è nulla da dire: c'era una rapina, i rapinatori erano armati e loro - una volta tanto - hanno fatto il loro dovere. Magari fosse sempre così.

La cosa più amaramente divertente sono le parole di una non meglio precisata parente dell'ucciso, tale Francesco d'Arrigo: "Che bisogno c'era di sparare? C'erano le telecamere, potevano andare a prenderlo a casa e arrestarlo. Era solo un ragazzo."
Certo, io sono un poliziotto e c'è un criminale armato davanti a me che mi punta la pistola contro, in effetti non vedo NESSUN motivo per sparare.

Comunque non mi interessa tanto commentare la vicenda - che si commenta da sola: i poliziotti hanno fatto il loro dovere e poco male se un rapinatore è morto - quanto l'articolo del collettivo Aleph, che è uno degli esempi più lampanti del motivo per cui gran parte della cosiddetta "sinistra radicale" mi sta sui coglioni.

Il loro problema principale è il pensiero dicotomico. Il pensiero dicotomico è quel tipico pensiero infantile che semplifica la realtà operando una divisione netta tra le cose e le persone. La strega di Biancaneve è cattivissima, mentre Biancaneve è buona e senza macchia.
Ora, sentire un discorso del genere da un bambino di sei anni è anche accettabile, ma da gente con i peli sotto le ascelle no.
Le implicazioni dirette del pensiero dicotomico sono catastrofiche: se le guardie sono cattive allora i ladri sono i buoni, o quantomeno le vittime. Se gli Israeliani sono cattivi allora quelli di Hamas sono i buoni. Del resto siete della stessa razza di quei fessi che nel '79 osannavano Komeini perchè era antiamericano, non considerando che era anche un cazzo di fanatico religioso(2).

Ora, io capisco che se sei un militante della sinistra radicale sono davvero molte le occasioni in cui puoi considerare i poliziotti come nemici. Ci sta, ci sta tutto. Sinceramente, capisco che avete mille buoni motivi per odiare la polizia, e in molti casi sono d'accordo con voi.
Ma voi avete fatto vostro il principio folle secondo il quale "il nemico del mio nemico è mio amico". Beh non è così, nel mondo reale dove non esistono l'orco di pinocchio e la fata turchina può capitare benissimo che il nemico del mio nemico sia a sua volta mio nemico.
Lo stato è mio nemico, e anche se i ladri e i criminali sono nemici dello stato beh, sono anche loro miei nemici.

Del resto voi, cari compagni che sbagliano, siete nemici del mio nemico (lo stato), ma amici di altri miei nemici (i criminali). Come vi devo considerare?

Mi tornano in mente le parole di Gian Maria Volontè in indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto: "dietro ogni criminale può nascondersi un sovversivo, dietro ogni sovversivo può nascondersi un criminale". Certo, il suo personaggio era uno sbirro fascista, perciò era nel suo interesse accomunare criminali e sovversivi. Il mantra che non c'è nessuna differenza tra la sinistra antagonista/rivoluzionaria e i criminali comuni è un cavallo di battaglia della destra.
Del resto i partigiani erano banditi, secondo alcuni.
Ora, voi dovreste fare di tutto per sbugiardare questa affermazione, per far capire alla gente che è una balla.
Voi dovreste stare dalla parte delle vittime e delle persone oneste. E non venitemi a dire che per voi la legge dello stato non vale nulla: togliere le cose agli altri minacciandoli di ammazzarli non è accettabile in nessuna società. 

Lo stato c'entra poco. C'entra poco il capitalismo liberale e la dittatura morbida della borghesia, c'entra poco la romantica idea del ladro alla Robin Hood che ruba ai ricchi per dare ai poveri.

Voi vi proclamate antifascisti ma fate il gioco dei fascisti quando difendete l'indifendibile. Voi fate il gioco della destra quando difendete i criminali. Perchè un operaio, un ragazzo che lavora in nero per due spiccioli, uno studente che cerca lavoro e via dicendo dovrebbe darvi un minimo di credito quando voi chiamate "vittime" i loro aguzzini?

No, non mi dispiace e non sento nessuna compassione per la morte di uno che non si sarebbe fatto scrupoli a puntarmi il coltello alla gola per dieci euro. 
Viviamo in una terra disgraziata, soffocata dalla disonestà, dalla corruzione e dalla criminalità. Io penso alla disperazione di un popolo che china la testa davanti alla mafia, penso alla disperazione dei giovani che fuggono a causa di una realtà cupa, brutale, violenta e pericolosa. Penso alla paura di chi non esce la sera se non si è in gruppo, di chi si chiude in casa a tripla mandata. 
E no, non è l'alta borghesia con la villa e la mercedes che teme il proletariato - usando i vostri stereotipi - sono gli i figli buoni del proletariato che temono quelli malvagi, i ladri, gli assassini, i figli di puttana di ogni risma.

Voi avete deciso da che parte stare, complimenti vivissimi, ma se siete voi la sinistra siamo messi molto male.

(1) Poi salta fuori che le pistole erano finte. Ma dubito che fossero quelle verdi di plastica trasparente con l'acqua dentro: se vado a fare una rapina avrò cura che la mia pistola sembri vera.
(2) Se c'è qualcosa di peggio di un dittatore è un dittatore teocratico fanatico e con la barba.

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