nostro signore Gesù Cristo sulla corsia preferenziale
Solitamente taccio.
Taccio quando ci sono casi di cronaca tipo l'attentato al Charlie Hebdo, mentre tutti si affollano a dire la loro, sicuri di vederla giusta.
Tra quelli che "dovrebbero tornare a casa" e quelli che "non dobbiamo fare di tutta l'erba un fascio", tra quelli troppo ragionevoli e quelli troppo incazzati molto spesso preferisco tacere, nella convinzione che la gente in fondo non voglia capire.
Neanche adesso ho molta voglia di parlare, principalmente perchè quello che è successo non cambia di molto la mia visione delle cose. Anzi non la cambia per nulla.
Però voglio rispondere a quanti si ostinano a dire che quello che è successo è una cosa che ha poco a che fare con l'Islam. Che si esprimano così per buonismo o perchè lo pensino davvero non lo so, ma è importante sottolineare che l'Islam in questa cosa c'è dentro fino al collo.
Voglio però prima puntualizzare una cosa, perchè non voglio che quello che dico possa essere letto in modo distorto: tutto quello che dirò di seguito dell'Islam lo penso di ogni altra religione, e se l'attentato fosse stato opera di terroristi cristiani o di qualsiasi altra confessione mi esprimerei esattamente con le stesse parole.
Ora, quanto c'è di "estremista" e quanto di semplicemente "islamico" negli eventi degli ultimi giorni?
Per come la vedo io, qualsiasi religione è, in sè, estremista. La moderazione non fa parte - idealmente - dell'approccio che il pensiero religioso ha verso il mondo. Non esiste una religione i cui dogmi siano dei "forse" e i cui principi etici siano oggetto di discussione. Il pensiero religioso parte dall'idea che Dio (o Allah o Thor o Peppa Pig) non si discute, e che la parola di Dio è sacra.
Ed è proprio dalla nozione di "sacro" che secondo me deriva il fatto che tutte le religioni sono estremiste e potenzialmente pericolose: sacra è una cosa che non può essere messa in discussione, non può essere criticata e non può essere derisa o presa in giro.
Il corano è zeppo di strali contro gli infedeli, e di precetti secondo i quali essi siano meritevoli di morte. Certo, non tutti gli infedeli devono essere uccisi, ma quelli che bestemmiano, quelli che offendono dio, quelli che diffondono il peccato (e per la visione islamica, ad esempio, una donna che gira senza velo diffonde il peccato) meritano di morire.
"La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso" (Sura Al-Mâ'ida V, 33)
Questa cosa è scritta nel Corano, nero su bianco. Ora, va da sè che volendo essere pignoli "fare la guerra ad Allah e al suo messaggero" e "seminare la corruzione sulla terra" può essere interpretato in molti modi diversi. Tuttavia chi vuole diffondere la pace non si esprime certo in termini di mozzare mani e gambe.
Se io, pur essendo pacifista, volessi ribadire il concetto che un popolo ha il diritto di difendersi dalle aggressioni dei suoi nemici non lo farei di certo invocando mutilazioni e castighi eterni.
Se io, pur essendo pacifista, volessi ribadire il concetto che un popolo ha il diritto di difendersi dalle aggressioni dei suoi nemici non lo farei di certo invocando mutilazioni e castighi eterni.
L'Islam non è moderato. Nessuna religione lo è, o quasi nessuna.
Non si può essere moderati senza prendere le distanze da quanto c'è scritto nel Corano, e prendere le distanze significa in soldoni essere "meno islamici". Certo si può anche dire che certe cose vanno interpretate, e che interpretarle alla luce della vita quotidiana e della ragione non ti renda meno musulmano (o cristiano, ovvio) di chi segue i precetti alla lettera.
Ma è un'affermazione pericolosa, questa. Non è per fare la classica reductio ab hitlerum, ma nel Mein Kampf non c'è scritto da nessuna parte che bisogna sterminare gli ebrei. C'è solo scritto che sono cattivi e pericolosi.
Tuttavia un "nazista moderato" sarebbe un ossimoro e non verrebbe preso sul serio da nessuno.
Per le idee religiose, però, c'è una sorta di "corsia preferenziale" per cui quello che è assurdo per altri sistemi di idee - tipo il nazista moderato - diventa plausibile e accettabile quando si tratta di idee religiose.
E' plausibile che una persona che sostiene apertamente di basare la sua morale su un libro in cui c'è scritto che a chi si oppone ad Allah vanno tagliate le mani e le gambe - o che essere omosessuale è un abominio, per non dimenticarci dei civilissimi cattolici - possa lo stesso dirsi moderata e civile.
E magari, in alcuni casi, potrebbe anche esserlo, moderata e civile, e aderire alla propria fede a causa di pressioni sociali. Ma questo meccanismo stesso è alimentato dalla "corsia preferenziale" di cui parlavo prima.
E' contro questa mentalità per cui la religione va trattata con i guanti che bisogna battersi, per affermare una volta per tutte che il pensiero religioso non è diverso da qualsiasi altro modello di pensiero, che può essere ingiusto, pericoloso, incivile e barbaro e quando lo è lo si deve poter dire chiaramente e senza paura.
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