Un altro blog

Ad un certo punto mi sono reso conto che se avessi dovuto aprire un blog per ogni cosa che mi piace, mi interessa o ho semplicemente voglia di condividere ne avrei dovuto aprire una ventina. Fino ad ora ho fatto così e la cosa non ha funzionato: troppe cose dette in modo troppo sparpagliato. Ora questo è il mio unico blog, senza fronzoli e senza pretese: qui c'è tutto quello che ho voglia di raccontare. Ciao.

ATTENZIONE

A quanto pare è successo qualcosa di strano e molte delle immagini presenti nel blog sono sparite, compresa l'intestazione. Non ho idea di cosa sia successo, forse è colpa delle scie chimiche che mi faccio davanti al pc.
Mi scuso per il disagio e cercherò di riparare i danni appena possibile, nel frattempo i post sono ancora on-line quindi potete leggerli lo stesso.

venerdì 16 gennaio 2015

Quando sento le parole "senso della vita" metto mano alla pistola

Porre le domande nella giusta prospettiva è sempre importante.


Ogni volta che sento le parole "senso della vita" metto mano alla pistola, come direbbe un famoso pedagogo(1).

Dopo gli ultimi articoli sul terrorismo e la censura torno ad occuparmi della cosa che so far meglio: sproloquiare sui massimi sistemi senza giungere a nessuna conclusione.
Molti di quelli che si pongono domande sul senso della vita lo fanno da una prospettiva che a voler essere gentile potrei definire sfocata, arbitraria, confusa e inconsistente. Da qui la citazione precedente.

La maggior parte della gente infatti si chiede che senso abbia una cosa che nemmeno è in grado di definire, e già questo mi sembra un po' grossolano come errore metodologico.
E qui sta il punto chiave: la vita è una cosa molto difficile da definire.
Avendo escluso la possibilità dell'esistenza dell'anima - gli assassini di questa possibilità si chiamano "principio della chiusura causale del mondo fisico", "secondo principio della termodinamica" e "rasoio di occam"(2) - mi sono spesso chiesto in cosa consista esattamente l'essere "vivi".

Me lo sono chiesto spesso perchè la morte mi fa orrore - c'è poco da filosofarci, death sucks - e mi chiedo se l'uomo riuscirà mai a sconfiggerla definitivamente. Per far ciò bisognerebbe ovviamente comprendere cosa distingue una cosa viva da una cosa non viva(3).

Sembra una domanda banale, tuttavia il video che vi posto oggi mi ha fatto riflettere su alcuni punti chiave che non vi voglio anticipare perchè vi rovinerei la sorpresa e l'orgasmo mentale che ho provato io e che mi auguro possiate provare anche voi. 
Un orgasmo mentale fatto non di risposte - putroppo - ma di domande finalmente poste in modo intelligente, lucido e a tratti anche geniale.

Altri sproloqui sull'argomento verranno in seguito, è un campo di riflessione indescrivibilmente vasto e intricato. Ma prima sono curioso di sentire e leggere i vostri commenti sul video.

Buona visione.
Ps: il video è sottotitolato in italiano, non temete. Ma se sapete l'inglese vi sfratacasserete dalle risate al minuto 2:48



(1) il primo che capisce la battuta e mi copre di insulti lo copro di insulti a mia volta.
(2) se volete saperne di più su questa cosa magari ci scrivo un post. Se vi interessa.
(3) questo sarebbe solo il primo passo. Poi dovremmo comprendere quali meccanismi della "vita" creano la coscienza, e capire qual'è la relazione tra vita e coscienza. Poi ancora dovremmo imparare a ricrearli artificialmente. Poi ancora dovremmo imparare a trasferire la coscienza da un supporto all'altro. E' una lunga strada.

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