Un altro blog

Ad un certo punto mi sono reso conto che se avessi dovuto aprire un blog per ogni cosa che mi piace, mi interessa o ho semplicemente voglia di condividere ne avrei dovuto aprire una ventina. Fino ad ora ho fatto così e la cosa non ha funzionato: troppe cose dette in modo troppo sparpagliato. Ora questo è il mio unico blog, senza fronzoli e senza pretese: qui c'è tutto quello che ho voglia di raccontare. Ciao.

ATTENZIONE

A quanto pare è successo qualcosa di strano e molte delle immagini presenti nel blog sono sparite, compresa l'intestazione. Non ho idea di cosa sia successo, forse è colpa delle scie chimiche che mi faccio davanti al pc.
Mi scuso per il disagio e cercherò di riparare i danni appena possibile, nel frattempo i post sono ancora on-line quindi potete leggerli lo stesso.

mercoledì 10 aprile 2013

Che minchia è sta ddubbstepp?


Questo post nasce da una discussione avuta con un amico sull'opportunità di tornare alla carica con una serie di dj set ad alto livello di terrorismo sonoro. Ci avevo provato con l'aggrotech per un paio di anni ma con scarsi risultati. Ancora mi chiedo come mai, dato che un genere così movimentato, potente e nello stesso tempo orecchiabile avrebbe dovuto fare faville.
Sulla carta.
Invece no. 

Adesso il discorso vira su un altro genere che sembra spopolare: la dubstep. Portata alla ribalta dal tipo qui sopra a parole fa impazzire un po' tutti. Poi però vai a serate "dubstep" e ti ritrovi a ballare drum 'n bass e breackbeat. Che piacciono. Questo risponde parzialmente alla domanda sul come mai la dubstep, pur essendo un genere decisamente pesante, è così apprezzata dal pubblico. O almeno dalle persone che mi stanno attorno (quindi pubblico della sicilia sud-orientale).
Il fatto è che non è poi così tanto apprezzata, in realtà, o lo è nella misura in cui qualche elemento dubstep è mischiato con generi più facili e leggeri. O c'è la firma di Skrillex (sempre il tipo in alto) che è un fottuto genio e tutto quello che fa è a priori spettacolare.
Oggi ci ho pensato un po' e mi sono reso conto che c'è un problema fondamentale: siti n'arreri. A volte mi capita di parlare con gente che mi dice "lascia perdere le cacate che ascolti e mettiti a sentire la roba seria che si faceva negli anni '70". Anche restando nell'ambito della musica elettronica, che fa dell'innovazione e della sperimentazione continua una sua caratteristica fondamentale. Intendiamoci, anch'io impazzisco per i Kraftwerk, però bisogna guardare avanti. Siamo nel 2013, a metà. Siamo già nel passato, eravamo nel passato anche quando ho iniziato a scrivere questo post. Perchè non lo capiscono?
Temo che la anche la dubstep sia troppo avanti, troppo violenta, troppo futuristica, troppo pesante, troppo ambigua, troppo difficile per il pubblico medio. Spero di sbagliarmi.

Intanto faccio ricerche e mi addentro in questo mondo che mi sembra sempre più interessante. Per adesso ho scovato una manciata di nomi che buttano giù roba davvero interessante. Non sto a tediarvi, e nemmeno a rovinarvi la sorpresa, ma una ve la devo postare, tanto per farvi capire di cosa parlo:



Siete riusciti a stare fermi?
E con questa domanda vi auguro una notte piena di sogni agitati. Ciao.


5 commenti:

  1. hai una CAVIA!
    questo commento pubblicato con profilo Wordpress si autodistruggerà entro stanotte!!!

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  2. ^_^ grazie di metterti a disposizione per il mio esperimento. Il ministero della ricerca ti manderà un assegno quanto prima.

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  3. Comunque secondo me la dubstep è sopravvalutata (e anche Skrillex).
    E' interessante come suoni, ma alla fine tende ad essere troppo ripetitiva.

    Il link che hai postato comunque è interessante, e sono d'accordo con te che la musica va avanti e troppo spesso si glorifica roba vecchia solo perché è vecchia.

    Ah, mi piace il logo pixelloso!

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  4. @ emanuele sangregorio: sì è proprio egli ^_^

    @ manuz: quello che dici è vero, la dubstep tende ad essere ripetitiva, me ne sto rendendo conto ascoltandola in questi giorni. E' però vero che è un genere abbastanza nuovo e ci sono grossi margini di sviluppo. Ben vengano anche le contaminazioni, purchè fatte bene. Ce la vedrei una contaminazione con la techno o con l'industrial (ma sono gusti), un po' meno con hip-hop e r'n b (questi ultimi due generi, a parte illustri eccezioni, mi fanno cacare, ma anche qui è un'opinione personale). E sempre a proposito di ripetitività, dipende molto dalle modalità con le quali la musica si fruisce. Ascoltarla da un pc fa un effetto molto diverso rispetto a ballarla in un locale ;-)

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